Tralasciamo che ho trovato traffico in autostrada per oltre 100 km tra Aosta e Milano (maledetti lavori interminabili dell’alta velocità, maledetto rientro domenicale dal week end in montagna, maledetti lavori in corso vari ed eventuali). Tralasciamo che partendo alle 5 di pomeriggio (apposta per evitare il traffico… maledetta partenza [non] intelligente!) e dovendo mangiare necessariamente in autostrada gli autogrill siano stati sommersi di “viandanti” autostradali… Tralasciamo che alle 20 suonavano i Pain (che sembrano essere stati davvero bravissimi) ma noi siamo arrivati alle 20:45 per cui ce li siamo bellamente persi (molto peccato… dovrò rimediare quanto prima)…
Messa in questi termini sembrerebbe quasi che il concerto sia stato un flop clamoroso… e invece no… Inizio previsto per le ore 21:00, i 5 finlandesi si presentano sul palco con un leggero ritardo (giusto 10 minuti, indispensabili per far salire l’adrenalina)…
E finalmente le luci si spengono. Il boato sale tra le pareti di un Palalido stracolmo di gente. Bellissime le luci che gravitano impazzite sul palco illuminando il fumo artificiale che fe sempre molto ambience… La musica d’intro sale a livelli altissimi… e in men che non si dica sono sul palco… Jukka da il tempo e chitarra, basso e tastiere seguono inferocite una “Bye bye beautiful“) magistralmente eseguita… e poi via via si susseguono Dark Chest of Wonders, Whoever Brings the night, Ever dream, the Siren, la stupenda Amaranth (primo single del nuovo album), the Islander, la magnifica The poet and the pendulum, Sacramento of Wilderness, Sahara e Nemo (che rende tantissimo anche senza la voce di Tarja). Finta chiusura del concerto di rito e immediato rientro sul palco per chiudere la serata con tre capolavori: 7 days to the wolves, Wishmaster (che, ad essere sincero, non mi piace cantata da Anette… purtroppo in questo frangente si sente la mancanza di Tarja… ma è un fattore piuttosto limitato nella totalità del concerto) e Wish I had an angel.
Mi ha stupito tantissimo The Islander, fantastica interpretazione acustica a due chitarre (Marco e Emppu) cantata da Marco con i cori di Anette e l’ausilio delle tastiere di Tuomas…
Come sempre ho detto, Jukka è un batterista con le palle e conferma il suo talento in questa ora e mezza di musica senza sosta. Avrei voluto fare una foto con lui ma senza macchina fotografica appresso era davvero difficile 😛 Le foto che ho scattato con il telefonino non rendono giustizia alla magnificenza del palco e degli effetti speciali (bellissima la finta neve a fare da contorno a Nemo).
Rientro a casa ad un’ora anche abbastanza decente (1:45 di notte) con un’insana voglia di vedere concerti… E considerando che si va verso l’estate la scelta si fa ampia… Metallica, Kiss, Gods Of Metal, Deep Purple, Van Der Graaf Generator, Bad Religion, Motorpsycho, Tarja Turunen (in solista), Elio e le storie Tese… insomma, un duro colpo per il mio conto corrente 🙂
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