Sveglia tardi, quantomeno per compensare la tirataccia del giorno prima. Colazione tardiva seguita da visita al Rijks Museum.
Note: i grandi maestri fiamminghi mi hanno un po’ deluso… Vermeer proprio non mi è piaciuto… e se devo dire la verità (e so che ricevero’ svariati e forse giusti insulti) nemmeno il grande Rembrandt van Rijn mi ha suscitato chissà che… il suo uso della luce è assolutamente innovativo ma forse mi piace poco (se non metaforicamente) il significato che ne da. Poi, per carità, sono l’ultima persona sulla faccia della terra a poter dibattere di arte… e sarà forse che preferisco assolutamente un più “semplice” van der Helst o un elaborato kandinsky ma non sono riuscito ad assaporare l’aria di cultura emanata dal museo.
I Wok on walk sono stati la vera scoperta del viaggio: piccoli localini tipo take away sgrausi con cibo simil cinese (anzi, cinese) preparato sul momento. Magici!
Essendo ad Amsterdam, un giro della città non è completo se non si attraversa il famoso quartiere a luci rosse… Contrariamente a quanto ci si può aspettare, si tratta di un quartiere assolutamente tranquillo (eccetto, mi dicono, quando cominciano a girare i gruppetti di turisti sbronzi). Non è certo inusuale trovare famigliole a passeggio, vecchietti curiosi che leggono un libro sulla soglia di casa o turisti imbarazzati che addocchiano i sexy shop cercando di non farsi notare 🙂
Vedere le ragazze in reggiseno e mutandine in bella mostra dentro ad una vetrina fa u ncerto effetto… ma a pensarci bene in tv si vede molto di peggio… Non aspettatevi chissà che dalle signorine… nessuna scena hot aggratis, niente provocazioni… solo un “guardami, sono carina… se ti piaccio sono qui”.
Altra curiosità sono gli orinatoi pubblici in città dove gli uomini possono fare pipì tranquillamente. Il servizio è riservato ai soli uomini per questione di praticità… infatti gli orinatoi simulano una sorta di albero di plastica sotto il cui tronco, riparati approssimativamente, si può sfogare la troppa birra bevuta…Evidentemente la tanto rinomata apertura mentale olandese non è solo una diceria 🙂
3 Comments on “Amsterdam – Day 1: the stay”
Ciao Jeko!!!
ma come??? vai al Rijks Musuem e non al Van Gogh????? Credo che non ti avrebbe deluso visto il tuo commento al Rijk. Onestamente non ho mai amato particolarmente i pittori fiamminghi e posso dire che non mi hanno deluso, nel senso che non mi aspettavo molto. Quando ci sono stata io, la cosa più figa (non so se posso usare questa parola in un blog, ma rende perfettamente l’idea) di questo museo era l’esposizione di un FAVOLOSO teschio tempestato di diamanti
[http://www.rijksmuseum.nl/tentoonstellingen/hirst?lang=en].
Peccato che tu sia stato così poco, anche perché c’erano diverse cose interessanti da vedere. La casa di Anne Frank, che pochi considerano, ma se hai letto il libro, soprattutto in età adolescenziale (com’è successo a me) è davvero suggestiva.
Confermo e sottoscrivo l’invenzione del WOK ON WALK, è stato una manna dal cielo per risparmiare tempo e soldi!!!! 😉
Mi ha fatto piacere leggere del tuo diario di bordo, mi ha riportata per un istante nel mio PAESE DEI BALOCCHI!!!!
lol
Kisses
Ho preferito i quadri del signor Shiva Shanti.
eheheheheheh 🙂